venerdì 11 aprile 2014

Cairns, Italia-Inghilterra 2-5


Partire per il Queensland per 15 gg con 10 Kg tra tutto... sì può fare.
Ed è anche un bel vivere, se accetti la condizione.



Cairns mi accoglie con un affettuoso abbraccio caldo umido.
Ci deve essere un sistema studiato e sviluppato per far sentire tutti come dentro un immenso bagno turco.

Atterro alle 13, con un jet lag di 30 minuti.
Alle 16 mi sembra di avere un jetleg di 6 ore e sverrei per la stanchezza.
E nel dubbio dormo per un paio d'ore.
Quando fa buio l'aria è decisamente più respirabile.

I miei compagni di camera in ostello sono
una coppia di canadesi del Quebec (che poi scoprirò non essere una coppia... oppure lui l'ha abbandonata distruggendole il cuore... cose che succedono, si sa!) e un tipo magromagromagro, estremamente amichevole e tutto Yoh, Man! che parla con un terribile accento australiano.
Si chiama Dan. Fa il backpacker, anche se non ne ha ne' il fisico... ne' la valigia.
Ma chi sono io per giudicare, dall'alto del mio piccolo trolley?



Ore dopo scoprirò che Dan viene da una città centrale dell'Inghilterra che ho fatto pietosamente finta di conoscere e che ora ho persino dimenticato.
Quindi il suo non è accento australiano.
E' parlato coatto inglese.

Quando mi sveglio, verso le 18,30, Dan è pronto per la cena e mi invita a mangiare con lui. Il mio jet lag personale mi mette in una condizione che potrebbe essere qualunque ora, quindi... mangiare va bene.
Scopro che l'ostello in cui siamo, la Caravella (giuro, è stato un caso!!!) oltre a essere un posto terribile, (ma mai quanto quello a Sydney) è convenzionato con un Hirish pub in cui si cena con soli 6$e50.
E vuoi dirgli di no?
Dan mi assicura che si mangia bene, ma detto da un inglese coatto non ha proprio lo stesso valore di una recensione gastronomica di Bastianich.
Vado su una bistecca... che sbagliare sulla bistecca è davvero difficile... specie quaggiù che hanno una carne buona come poche ne ho mangiate nella vita.
Non è niente male.



Ehi, Joe, siamo nel Queensland... in Australia! Fly down con le aspettative!!!


A me e Dan si uniscono altri due inglesi, di una "frazioncina" vicino a Londra: Heathrow! E qui non ho dovuto mentire quando ho detto a Cris e Harmony che sì, sapevo dov'era casa loro! #essonsoddisfazioni

Cris e Harmony sono la classica coppia di inglesi in forte forte... FORTE... sovrappeso.
Anche loro backpackers e, come tutti o quasi, arrivano da Sydney.
Non credo siano una coppia... più una specie di trombamici da viaggio.
Che male... non fa mai!
Non sto simpatico a Harmony e ai suoi due hamburger che divora per cena... ma chissenefrega, tanto la cosa è reciproca. Parla un inglese slang terribile con un accento che di british ha davvero nulla. Quando va in combo con Dan mi sembra di essere stato invitato nel pubblico del Uomini e Donne (anglofono e dei poveri).




Chris invece è un tipo terribilmente simpatico e chiacchieriamo un sacco.
Cioè, io gli faccio due palle tanto con un botto di domande e lui, gentilmente, mi risponde.
Come detto, i ragazzi (che sono coetanei, anno più anno meno) arrivano da Sydney, dove sono stati a godersi la vita per 4-5 mesi.
Chris mi spiega che non ricorda molto della città... un po' lo annoiavano tutti quei palazzi. Però conosce benissimo i pub. A detta sua, li ha girati tutti e si è ubriacato nella metà di loro. Ha viaggiato verso nord con vari autobus, facendo un po' di tappe... anche quelle, rigorosamente annegate in profonde pinte di birra.

Subito penso che il buon Chris la stia facendo più grossa di quello che è... poi ricordo che sono tutti inglesi, infine noto che prima delle 20 ho già bevuto due pinte e loro stanno ordinando la quarta! Harmony è al secondo hamburger, che, palesemente, non l'ha soddisfatta... si confida con il tronista Dan per decidere l'eventuale investimento nel terzo pezzo di mucca morta.
Dan le suggerisce che forse... è meglio risparmiare per la quinta pinta.
Saggio stratega, il vecchio Dan.
Una parte di me li stima.
La parte senza il fegato.



Sono partito anche con l'obiettivo di parlare con più gente possibile e sentire un po' di storie interessanti. Mi sto facendo un'idea sugli australiani e sul loro paese e cerco continuamente un confronto in merito, con chiunque incontrassi.
Così chiedo ai miei compagni di tavolo cosa ne pensano loro dell'Australia.
Ne sono tutti pienamente soddisfatti.

IO:           Why?
CHRIS:     Money!
IO:           Aaaaah! Anything else?
CHRIS:     No, money it's enough!

Qui pagano bene.
Specie per lavori stagionali.
Capiamoci... il costo della vita è alto.
Ma i soldi non fanno mai schifo e se li hai, spenderli è meno faticoso.
Su questo ci ritorneremo, perché è una discussione bella lunga.
Ma c'è anche un altro aspetto: la concezione di divertimento che hanno qua è di stampo anglofono/britannico.
Si esce per andare a bere.
Si beve per ubriacarsi.
Ci si ubriaca per sfondarsi ammerda e non ricordare nulla.
Quindi, quando parlo con inglesi, irlandesi e americani... sono mediamente tutti soddisfatti della concezione di divertimento che hanno qui.

Parlando con spagnoli, francesi e italiani è invece facile trovare conferma, e ricordi, che nella vita c'è di meglio e che qui, il divertimento, non sanno cosa sia.
Ne come organizzarlo.
Sono australiani.
Arrivano fino a un certo punto... poi subentra l'eccessivo sciallo e la massima rilassatezza. Che qui si fa il minimo per sopravvivere.
In tutti gli aspetti della società.



Abbandono il tavolo con ormai tre birre di svantaggio, credo destinate ad aumentare, ma felice di aver migliorato il mio inglese, specie quello coatto.
Cammino sul lungomare di Cairns, pensando e scrivendo sulla Moleskine di Snoopy.
L'Australia è un paese molto discusso, che forse in Europa, sicuramente in Italia, è visto un po' troppo come il paese del Balocchi.
Non dico che si stia male... ma hanno dei grossi limiti e anche parecchi problemi.
Solo... diversi dai nostri. Opposti ai nostri, oserei direi.
Ma anche su questo... ci torniamo che è 'na roba lunga.

Come avrete capito dalle foto, Cairns è una sorta di piccola cittadina turistica piena di menate turistiche da offrire.
Sa di finto. Ne' di selvaggio, ne' di civiltà... un po' di inutile.
La sera è meglio che di giorno. La gente passeggia in giro felice, l'aria è più respirabile, ci sono strane luci psichedeliche intorno agli alberi e la marea è alta, quindi c'è persino la sensazione di oceano imminente.
Nel porto mi corico su una panchina, chiudo gli occhi e mi immergo ad ascoltare il silenzio, avvolto dallo sciabordio delle onde.

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