domenica 30 marzo 2014

Gita al Consolato di lunedì

Ora per la precisione è sabato e sono a Cairns, nel Queensland.
In un improbabile ostello che 4-5 anni fa mi avrebbe divertito come uno seeemo, oggi penso di essere un po' vecchio per tutto ciò.
Ma pago 15€ a notte... direi che se non ci sono insetti o bestie peggio in camera, non ci si possa lamentare.

Sto facendo colazione con un'arancia.
Ma qui vogliono un sacco di soldi per tè e/o caffè!
Vigliacchi!
Aspetto che smetta di piovere che qui, senza caffeina non combino una fava!
Oh, ha smesso.
Oh... ha ripreso.
Oh... ha smesso.
Vabbè... si deciderà!
Che questa umidità del 60%, se no, come la manteniamo!?!
Dicevamo... in realtà, nella storia di oggi, è lunedì!






È lunedì.

Un lunedì tristemente autunnale, con quella pioggia melanconica tipica del “ti hanno rubato dei soldi”. Prendo l'autobus, chiedo all'autista una conferma sul fatto che si andrà tutti assieme al Consolato Italiano... ma lui mi risponde che non è sicuro.

Gli nomino la via (una via ENORME n.d.l.)... ma continuo a scorgere il vuoto nei suoi occhi.
Due mesi fa avrei dubitato del mio inglese... ma sono in questo paese da abbastanza tempo da aver capito che qui, gli autisti, non sanno il tragitto del loro bus. Lo sa il navigatore. Loro guidano solo.
Gli australiani sono così. Semplicemente, non ce la fanno.

Mi affido a Google Maps e, bene o male, il sito degli autobus di Adelaide ha ragione.
Mi siedo davanti, vicino all'autista in pratica, per poi scoprire che l'ultimo pezzo della tratta che mi interessa si svolge su una specie di ottovolante!


Dopo solo ancora un Km a piedi, arrivo al Consolato.
Con un sensibili scazzo, mi accoglie la signora Concetta, un donnino minuto minuto con tanto di occhiali sul naso che sembra un cliché incarnato.
Scopro, di lì a poco, che le esili e burocratiche spalle della signora Concetta portano tutto il peso del consolato.

Dopo un breve dialogo ci sono due cose che stupiscono la signora:
1) non sono qui a raccogliere patate;
2) sono venuto il giorno dopo l'accaduto;
Peccato che lei non abbia ben chiaro cosa dovrebbe fare lei.

Cerco di spiegarle che le risposte ottenute dal territorio italiane sono state:
  • "Tornate lunedì che siamo chiusi."
    (ma cazzo, davvero le Caserme dei Carabinieri sono chiuse di sabato sera e di domenica? Ma solo a me sembra follia?)
  • "Vabbuò... ma deve tornare lui per fare denuncia!"
  • "Boh... forse all'ambasciata..."
Fortunatamente, la mia pantomima fa divertire la signora Concetta, che mi chiede solo un po' di tempo. Mentre tiro fuori il macbook e mi metto a scrivere (mi mancava del caffè, poi potevo essere da Starbucks) la signora Concetta distribuisce passaporti rinnovati,rifatti, io credo anche rubati.

Sicuramente ha contrabbandato qualcosa con un misterioso Dottor White (che sì, era nero di carnagione) che entra con un valigietta, gli viene fatta saltare la coda, esce con una valigetta diversa. Aveva una stranissima somiglianza con quest'uomo... lo stesso sorriso.
#truestory


La denuncia dura un'ora perché ogni 3 minuti veniamo interrotti da qualche emergenza.
La signora Concetta è da sola perché "ai piani alti c'hanno robe da fare e oggi va così!"
Il gracile donnino mi stupisce per la cazzutaggine ben nascosta: mescola la praticità alla burocrazia con la stessa ginnicità con cui mescola il suo accento siculo a quello britannico.
Con me, l'accento siculo.
Col Dottor White, l'impeccabile britannico.

Fatta la denuncia, spedisce tutto lei alla Questura di Asti in Italia, avendo un precendente storico. Mi manderà un'ulteriore mail 2 giorni dopo, come conferma che tutto sia filato per il verso giusto.

Nell'arco dell'ora, molti casi umani che origliavo dall'ufficio, per lo più con personaggi usciti dalla penna di Stefano Benni, ma uno in particolare che vi riporto (questo dialogo si svolge in italiano, marcato accento meridionale misto):

CONCETTA – Dunque Signore Mie, per avere questo docuemento dovete essere cittadine italiane. Lo siete?

ENTRAMBE – No. Siamo cittadine australiane.

La signora Concetta, immagino basita tanto quanto me per via dell'accento, decide di affidarsi al Computer.

CONCETTA - Ma lei, signora ROSETTA LO CASCIO, è registrata come cittadina italiana. Benissimo possiamo fare il foglio.

ROSETTA - Ah, non pensavo...
CONCETTA – Lei ha la doppia cittadinanza...
ROSETTA – Ah, buono a sapersi

Sicuramente tra i dialoghi più surreali della mia vita.

AMICA – E io?
CONCETTA – Nome?
AMICA - MARIA DE SANTIS
CONCETTA - Mmmmh... no, lei non risulta.
MARIA: Oh, mannaggia. E adesso?
CONCETTA: Massì... vabbè! Almeno una su due... i documenti ve li faccio entrambi.

E io che soffoco una risata nello studio.

Oh... mandatelo voi avanti un Consolato. Da soli!
#soncose

 

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